Due uomini viaggiano, uno in fronte all’altro, nella stessa carrozza del treno.


Uno tiene sulle gambe una scatola con dei fori sul coperchio.  Dopo un po’ di tempo passato in silenzio a fare congetture su cosa contenga la scatola, l’altro, divorato dalla curiosità, chiede:


“Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di notare la sua scatola. Cosa trasporta?” 
“Una mangusta”
“Una mangusta? E cosa se ne fa di una mangusta?”
“Vede, mia sorella è afflitta da sogni terribili in cui è minacciata da migliaia di serpenti. Le sto dunque portando questa mangusta per spaventarli.”


Il secondo uomo è perplesso.


“Ma quelli che sua sorella vede sono serpenti immaginari.”
“Infatti! Questa è una mangusta immaginaria”.

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Concept motion

Terra incognita

Finalmente Testaccia! quando già credevo che la pestilenza mi avesse disseccato tutta la fortuna, e che non mi restasse a rassegnarmi di non poter che tornare a mani vuote mi sono imbattuto in un racconto breve di Vladimir Nabokov, che varrebbe la pena che ti leggessi appena ci vediamo, alla fine di questo percorso invaso di liane e rampicanti mostruosi:

The woods were gradually thinning. I was tormented by strange hallucinations.I gazed at the weird tree trunks, around some of which were coiled thick, flesh-coloured snakes; suddenly I thought I saw, between the trunks, as though through my fingers, the mirror of a half-open wardrobe…

Si tratta di uno strano racconto ambientato nella giungla: due entomologi che si perdono tra insetti e piante misteriose e allucinazioni malariche, che invertono il senso tra reale e ignoto. Pochi dialoghi, quasi trascurabili, più piani di lettura, una terra desolata, l’immaginario allucinatorio che emerge piano sovrapponendo a fitte texture di fogliame, carte da parati, arabeschi affrescati, grossi anfibi misteriosi che diventano poltrone galleggiati.

Mi è sono venuti in menti i bozzetti che Walt Peregoy fece per l’adattamento de Il Libro della Giungla di Disney, ma non sono stato capace di trovarne uno meglio di questo…

Ma anche certi disegni che hai fatto tu del gigantesco Ficus Macrophylia, durante la nostra frenesia a Bagheria…

E se fosse questa una bella prova per la nostra prossima animazione, prodotta o meno? Credo che possa essere nelle nostre corde.