Due uomini viaggiano, uno in fronte all’altro, nella stessa carrozza del treno.


Uno tiene sulle gambe una scatola con dei fori sul coperchio.  Dopo un po’ di tempo passato in silenzio a fare congetture su cosa contenga la scatola, l’altro, divorato dalla curiosità, chiede:


“Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di notare la sua scatola. Cosa trasporta?” 
“Una mangusta”
“Una mangusta? E cosa se ne fa di una mangusta?”
“Vede, mia sorella è afflitta da sogni terribili in cui è minacciata da migliaia di serpenti. Le sto dunque portando questa mangusta per spaventarli.”


Il secondo uomo è perplesso.


“Ma quelli che sua sorella vede sono serpenti immaginari.”
“Infatti! Questa è una mangusta immaginaria”.

Categorie
settesecondi

Siamo anche sulla luna

Ti ricordi quando eravamo sulla luna?

Adesso deve essere un posto affollato: ci sono sbarcati gli americani (davvero davvero questa volta), il supermagnate del futuro ci si è avvicinato da poco, e progetta di farne una località turistica stile Riccione. Credono che popolare un altro sasso di questo universo ci porti un po’ più lontano e invece, come diceva Calvino che sulla luna ci è andato, “avremmo solo la delusione d’apprendere che anche il nostro materiale d’allora – la grande ragione e prova della superiorità terrestre – era roba scadente, di breve durata, che non serve più neanche da rottame…”

Invece c’è un’altra luna dove non non rischi di incontrare turisti in ciabatte, una luna fatta di formaggio, e su di quello si trovano le cose perdute, una palla di cannone sprofondata nella sabbia, i conigli di buzzati. E una mangusta a due teste…